Quando si dice la storia
Quando si prende in esame la storia, qualunque sia il problema, ci si trova sempre di fronte ad una specifica e ineludibile realtà: l’assenza della parola fine.
Anche quando si pensa di sapere tutto, ma proprio tutto sulla ricerca effettuata, può sempre capitare l’imprevisto che ti mette nelle condizioni di dover iniziare nuove ricerche.
Sulla storia di Trezzano sul Naviglio ho trascorso giornate, settimane e mesi a spulciare fogli, delibere, documenti.
Ho rivoltato l’archivio comunale come un calzino, ho scoperto stupendi documenti inediti, scritti preziosi su carta pergamena e non ho lasciato mai neppure per un secondo le approfondite ricerche al caso.
Grazie al materiale letto negli archivi trezzanesi, milanesi e persino nella più importante biblioteca italiana che si trova a Firenze sono riuscito a ricostruire la storia del comune dal 1077 ai giorni nostri e, grazie alla collaborazione della moglie Donatella oggi compagna di Lamberto Dini, a descrivere anche nei particolari quel primo esempio di città nella città realizzato da Renzo Zingone; progetto che è finito persino alla Biennale di Venezia.
Un lavoro certosino quello sulle ricerche trezzanesi che, complessivamente, durò quasi tre anni e si completò con l’uscita di due libri.
Poi, un giorno, due amici storici che stavano facendo delle ricerche su alcuni comuni del sud ovest milanese per la stesura di un libro, mi fecero una segnalazione: “prova a verificare la storia di questo signore nato a Trezzano sul Naviglio”.
Una semplice segnalazione che dopo un paio di ricerche incrociate ebbe l’effetto di un tornado.
Ma come era possibile aver acquisito dagli archivi nomi illustri come quelli dei due casati più importanti (Salterio e Tazzini) oppure quelli di Castodi, Vichi e Zingone, o ancora di quel Boni primo sindaco del dopoguerra ed infine, della ventina di altri sindaci che amministrarono Trezzano dal 1879 ai giorni nostri e non aver trovato traccia di questo nuovo personaggio comparso dal nulla nelle scorse settimane.
Questa è la storia. Quando pensi di aver acquisito tutto, puoi essere smentito da nuovi e incontrovertibili fatti che acquisisci, magari, anche in modo indiretto.
E che fatti. Si, perché questo nuovo personaggio nato e vissuta l’infanzia a Trezzano sul Naviglio, non è un signore che può essere inserito nella ricostruzione storica del comune con le classiche due righe ma l’uomo che, inserendosi perfettamente con la sua storia in quella dello sfortunato comune che gli diede i natali, potrebbe anche essere considerato l’eccellenza; il personaggio degno di un intero capitolo.
Saranno le ricerche che ho già avviato in più comuni a confermare la visibilità e l’immagine di questo signore. Certo è che dai primi riscontri e dal lavoro che sto compiendo da qualche settimana, giungono conferme molto importanti.
E pensare che nell’archivio del comune di Trezzano sul Naviglio, su questo signore, non comparve, prima dei disastri che fecero svanire nel nulla migliaia di documenti e non compare neppure oggi un solo rigo.
La storia, la vera storia è anche questa: una segnalazione e tutto quello che appariva ben definito viene sconvolto da un nuovo fatto che ti costringe a riscriverla.
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